lunedì 22 febbraio 2010

Che schifo

A metà pomeriggio la geniale idea, hai una settimana di tempo prima di doverti di nuovo esibire mezza nuda davanti a tutti, torturati un pò.
Detto fatto, poche mosse e la gamba gronda sangue, quasi a sembrare opera del macellaio, in fin dei conti è il prezzo per esibire la maglietta a maniche corte (e oggi mi piaceva stare così, non importa ciò che pensano tutti).
L'astuccio mi attende, con la sua squallida battuta in copertina, l'astuccio che chiuque entri nella mia camera conosce. Inizia la ricerca, tra le matite, i pennarelli, le forbici.. trovo l'''arma'' e comincia il lavoro.
Il primo, merda. Troppo profondo, la cicatrice sarà orribile. Il secondo, il terzo, il quarto, mi piace, scende il sangue, è bello, ancora, si ancora.
Finisce, il senso di soddisfazione guardando le mie gambe se ne va, lascia il posto ad altri pensieri, e allo schifo.
Bene, e oggi è andata, o quasi, aspetto la doccia, si scioglieranno tutte le ''crosticine'' e ricomincerà a sanguinare.. farà male, l'acqua bollete sulle ferite fa male, odio quando sanguina a lungo.
Chissà se dormirò, spero di non dover dormire a pancia in sù, tanto non ci riuscirei.
E l'unica cosa di cui ho voglia adesso è vomitare, svuotarmi da tutto, restare in apnea.

martedì 16 febbraio 2010

Rabbia

Una giornata di merda, senza tanti giri di parole.
Non ho dormito, oramai le pastiglie non fanno più effetto. Oggi ho incontrato mio padre, che schifo. Merito di mia madre, che ancora non riesce a dirgli no, e vabbè, venendo a conoscenza del fatto che non ho mangiato (che strano eh, se arrivo a casa all'1 e 25 non vedo come possa essere da te in 5 minuti e aver pranzato, ma vabbè) mi ha chiesto se volevo mortadella o salame; che padre attento e premuroso!
Non si fosse scordato che sono vegetariana.
La serata ancora più schifosa, mia madre sclerante, come al solito, le ho rinfacciato alcune, e dico alcune, delle sue mancanze e la colpa ovviamente è mia. Sto prendendo in considerazione l'idea di andare a vivere da mio padre, tanto basterebbe far finta di studiare in camera, per non incontrarlo; si vedrà.
Non so se è il sonno o la rabbia, l'isteria.. non lo so; ho solo una gran voglia di impugnare le mie lame..
Come dice una canzone degli afterhours: ''stringi ancora tra le mani le tue lame stanche'' ancora, ancora, ancora, come se risolvesse qualcosa, ed il bello è che me ne rendo conto, e non provo altro che disgusto guardandomi le braccia, quei schifosi segni.. Se ne uscirò magari vedrò come rimediare.

lunedì 15 febbraio 2010

E il tempo passa..

Premetto, avranno capito tutti che coi titoli non ci so fare, è che non trovo le parole adatte a riunire le cose che mi girano per la testa..
Sono ormai da anni nel giro dell'autolesionismo, perlomeno nel gesto esplicito, poi se vogliamo contare i morsi che mi davo già da quando avevo 5 anni, allora è un altro discorso. Ma non è solo questo.. Mi sembra ieri il primo taglio, mi sembra ieri il primo giorno di scuola, mio padre ubriaco, le risate d'estate, gli amici, la prima sigaretta, il primo alcolico..
E ora cosa sono? Tiriamo le somme, cosa sono? nulla.
Da ragazza estroversa secchiona e solare sono passata a una cazzo di depressa autolesionista e fumatrice, che schifo.. E ogni tanto mi chiedo come posso essermi ridotta così.. Ma vabbè.
Coerenza non c'è, ma ho una gran voglia di passeggiare co una maglietta a maniche corte.. Di mettermi in costume, a prendere il sole, come tutte le persone, a volte vorrei essere come loro, vorrei esserlo però senza scordare ciò che penso della società, ma sto vaneggiando di nuovo. Meglio troncare il discorso qui.
E oggi l'ho visto, che bella sensazione.. adoro quando sorride, ho deciso, gli parlerò, non so come, ma in fin dei conti che ci perdo?
Freud direbbe che mi ricorda la figura paterna, o che comunque tende ipoteticamente (si scrive così spero) a rimpiazzarla.
Mi hanno sempre attirato gli uomini più grandi, e lui attira parecchio..

venerdì 12 febbraio 2010

E oggi sono felice

Già, strano, un evento più unico che raro, ma mi fa stare bene.
Il motivo? magari in realtà è un'immensa cazzata, magari mi sto facendo troppi film mentali.. ma mi piace credere che qualcosa ci sarà.
Questa mattina ero incollata al termo, e arriva lui, inizio a sorridere istericamente, non volontariamente, è che mi capita così..
E lui mi ha sorriso, dio, sì.
Mi sembra così strano.. era la prima volta che lo vedevo sorridere, ed è davvero bello, (perlomeno mi piace). Che bella sensazione, non me lo sarei mai aspettata..
Sembrerò stupida, ripeto, ma mi ha fatta stare benissimo. All'intervallo sono passata per la sua classe, da in fondo al corridoio mi guardava, e intensamente.. chissà.
Lunedì ci sarà il palio scolastico, che stress. Chissà, magari lui partecipa, mi piace studiare le persone. Ho ancora una bella lista in sospeso di persone da conoscere, e per ora sono a zero, vabbè troverò un espediente.
Il 14 sarà san valentino, prepariamoci ad un altro senza nessuno accanto.. vabbè.
La mia consolazione è che viene di domenica, e non sarò costretta a guardare le facce felici di tutte le ragazze.
Ho il cervello in tilt.. meglio che smetta di scrivere.

mercoledì 10 febbraio 2010

Quando non si ha nulla da fare..

Dovrei essere a letto, ma anche no. Mi ritrovo ancora al computer a controllare quante possibilità di neve ci sono per domani, spero di rimanermene sotto al letto che ne andare a scuola.. Banale ma così è. Nel frattempo ascolto musica, sento le maledizioni che mi mandano i vicini di casa risiedenti sotto il mio appartamento; ma in fin dei conti possoo anche sopportarlo no?
Pensavo a quanti aspetti possa prendere la vita..
Puoi avere una vita di merda, una vita felice, una vita avventurosa.. Ho sempre pensato che certe persone non vivessero, che la morte non sia semplicemente uno stato fisico ( ovviamente frutto di anni e anni di viaggi mentali).
Molte persone, la maggior parte, si ''adagiano'' alla società, non hanno stimoli, prendono esclusivamente ciò che viene, ma come biasimarli, nel mondo di oggi è come se la tua vita fosse già pronta, come se fosse tutto già scritto (da altre persone però). Anche per questo adoro i tempi del rock, l'aria di ribellione che si respirava a quei tempi, ora invece l'importante è conformizzarsi.
E poi ci lamentiamo perchè Morgan ha detto a un giornale (anche se, bisogna vedere in che modo) che fa uso di stupefacenti.
Ovviamente, lo si censura, è un cattivo esempio da seguire, è ''un rifiuto'' della società. Questo è il meccanismo. A qualcuno è venuto in mente che anch'egli è figlio della società, che è il frutto di una società? Certo che no.
Eliminiamolo da Sanremo, problema risolto.
Siamo circondati da un'ipocrisia e da un perbenismo osceno, la gente prima di parlare, di fare qualcosa dovrebbe andare più affondo, se proprio bisogna dare un buon esempio ai giovani, aiutiamolo no?
Vabbè, questo è cio che penso io.

martedì 2 febbraio 2010

...

E lui è li, 3 metri, forse 4,ma mille anni di distanza.
Aria stanca, è esausto. Attende assorto chissà in quali pensieri, attende che la macchinetta del caffè faccia il suo dovere, e rimane assorto.
Arriva il suo amico, si gira, parla, si gira verso di me, incontra il mio sguardo e si rigira. La macchietta ha finito, se ne và, passo lungo, veloce, capelli al vento, poco curato, orribilmente indifferente, tutto scivola via..
Il sogno svanisce, entra il professore in classe, chiude la porta.
Un'altro giorno senza lui, quei pochi secondi mi bastano, ormai mi bastano.
Intervallo, e trasciniamoci lenti verso il termosifone, l'unica cosa capace di scaldarmi. Arriva lei, via coi discorsi filosofici alternati al suo grande fratello, faccio finta di ascoltare, basta annuire.
Finisce l'intervallo, chissenefrega, meglio stare con lei che nella prigione.
ma ormai è passato troppo tempo, torno in classe, il prof mi rimprovera, non lo degno nemmeno di attenzione.
Passa la 4° ora, la 5°, niente di particolare.
5° ora, oggi si esce prima, bene.
Indosso la giacca, ed esco fuori dalla porta, in fondo al corridoio lui, si gira di scatto; rimane girato.
Torno in classe, suona.
Si esce, precipitandoci come una massa informe verso il pullman, se no non troviamo i posti.
Pieno di coppiette, ragazzi che si baciano, si abbracciano; e io lì, camminavo, pensavo: non prenderò parte a questo mondo.
Lascerò correre, ancora qualche anno, non posso perderci nulla..
E domani si ripeterà, tutto, uguale. Non reagisco più, ma va bene così.